Il Concerto di Pasqua

Intima meditazione e nobile compostezza caratterizzano la scrittura del Requiem di Gabriel Fauré, scelto quest’anno per il Concerto di Pasqua della Scuola, che si tiene lunedì 11 aprile nel maestoso scenario della Basilica di Santa Croce.

Il concerto presenta finalmente – grazie al decadere delle restrizioni sanitarie – un organico particolarmente nutrito, che riunisce varie forze della Scuola: ai giovani strumentisti dell’Orchestra Galilei, diretta da Edoardo Rosadini, si affianca un coro di oltre 80 elementi appartenenti alla Schola Cantorum Francesco Landini, al Laboratorio Corale a cura di Chiara Quattrini e al Corso di formazione corale a cura di Gianna Ghiori. Le due docenti hanno contribuito alla preparazione dei cantori guidati da Fabio Lombardo, maestro del coro, realizzando un lavoro d’equipe che si inquadra perfettamente nello spirito della Scuola.

Le voci solistiche nel Requiem sono il soprano Noemi Umani, che sta perfezionandosi con Patrizia Ciofi ed ha al suo attivo numerosi premi e ruoli importanti, ed il baritono Christian Federici, che a Fiesole è stato tra gli ultimi allievi di Claudio Desderi ed è oggi in piena attività. La parte dell’organo è sostenuta dal giovane pianista Nicola Mazzei.

Il Requiem op. 48 è un’opera della maturità di Fauré, che vi lavorò a più riprese dal 1887 fino all’edizione a stampa (1900); la dimensione cameristica della scrittura resta palpabile anche dopo l’ampliamento dell’organico, inizialmente comprendente solo un violino, archi gravi, arpa, timpano e organo e con le parti di soprano affidate alle voci bianche, così come previsto dalla liturgia della Chiesa de la Madeleine, dove fu eseguito per la prima volta nel 1888.

In apertura l’orchestra esegue la Serenata n. 2 in la maggiore per piccola orchestra op. 16, uno dei primi lavori orchestrali del giovane Brahms, che mostra già la sua predilezione per i toni più morbidi e scuri del registro centrale (dell’organico non fanno parte i violini). Della Serenata ascolteremo la seconda versione – realizzata dall’autore nel 1875 insieme alla trascrizione per pianoforte a quattro mani – che risulta ancor più intima per l’eliminazione di due dei quattro corni, trombe e timpani.

Programma Concerto di Pasqua