Concerto dei Ragazzi con i giovani norvegesi

Un’occasione speciale di incontro tra giovanissimi musicisti è quella offerta dall’arrivo a Fiesole dell’Ensemble di archi del Barratt Due Musikkinstitutt di Oslo, che sarà protagonista insieme all’Orchestra dei Ragazzi di un concerto all’Auditorium del Centro Rogers di Scandicci domenica 21 maggio alle 17.
Il concerto si apre con tre pezzi eseguiti dai ragazzi ospiti sotto la guida della violinista e maestro per l’orchestra Lina-Marie Årnes: ascolteremo Allegretto del compositore norvegese Henning Kraggerud (1973), Primavera, una delle Due melodie elegiache op. 34 di Edvard Grieg e Little Suite in the Old Style, sempre di Kraggerud.
L’Orchestra dei Ragazzi sarà guidata da Antonino Siringo nell’esecuzione della Sinfonia n. 1 in mi bemolle maggiore K.16 di Mozart ed anche per il resto del programma, che vedrà i due complessi riunirsi per suonare insieme l’Ouverture in re maggiore WO. 36 n. 2 di Muzio Clementi, Egyptischer Marsch op. 335 di Johann Strauss jr, la verdiana Sinfonia da Attila ed infine ancora Grieg, Nell’antro del Re della Montagna dalla Suite n. 1 del Peer Gynt op. 46.
La realizzazione di questo progetto è frutto del desiderio di Lina-Marie Årnes di tornare a Fiesole coi suoi giovanissimi studenti: alla Scuola aveva studiato quartetto con Piero Farulli e violino con Pavel Vernikov e conserva dell’istituzione un ricordo vivo e caro.
L’Ensemble di archi del Barrat Due Musikkinstitutt di Oslo – una scuola per molti versi simile alla nostra, visto che accoglie allievi di tutte le fasce d’età – è stato fondato nel 2016, in seguito all’avvio di un programma dedicato alla ricerca dei migliori talenti musicali nelle scuole elementari norvegesi, in collaborazione con l’associazione Oslo for kids. È composto da ragazzi fra i 10 e i 13 anni provenienti da tutta la Norvegia, che seguono ogni sabato le lezioni sostenendo lunghi viaggi in macchina o addirittura in aereo.
Al loro primo appuntamento internazionale, i ragazzi norvegesi potranno contare sull’accoglienza dei coetanei italiani dell’Orchestra dei Ragazzi e sul contatto umano caloroso e diretto che sempre si stabilisce facendo musica insieme.