Il Teatro Puccini ospita il 20 dicembre (ore 21) la pianista Oumoulkhairy Carroy, docente e organizzatrice fiesolana impegnata in un’originale performance.
In scena la doppia anima del pianoforte, strumento percussivo e ritmico, ma associato a una dimensione melodica. La pluralità biografica della protagonista, di origine senegalese, ma di cittadinanza francese e italiana, amplifica la risonanza di tale radice. Sono questi gli elementi principali che fanno da sottotesto a tutta la partitura: l’oggetto pianoforte e i riferimenti autobiografici. Il tutto si manifesta in un viaggio espressivo tra visioni immaginarie e citazioni. Si crea una narrazione che apre alla lotta intestina tra la matrice tribale e la declinazione borghese, occidentalizzata, coloniale, del più gigantesco degli strumenti e della sua interprete.
Versione site specific n. 5
Oumoulkhairy Carroy corpo e pianoforte
Marco Santambrogio luci
Caterina Poggesi regia ripresa da Cristina Abati
Oumoulkhairy Nafissatou Carroy Niane
È musicista e didatta. Dopo gli studi specialistici in pianoforte e musica da camera si perfeziona presso l’Arts Academy di Roma col maestro Konstantin Bogino. Svolge un’intensa attività didattica presso la Scuola di Musica di Fiesole e CaMu – Casa della Musica di Arezzo, che la vede coinvolta su più fronti, sempre e soprattutto come forma di arricchimento sociale e spirituale.
Da alcuni anni, grazie all’incontro con Fosca, la sua ricerca si è aperta ad una nuova indagine sulle arti performative.
Caterina Poggesi (1974-2016) è stata regista, autrice, formatrice, impegnata nel teatro contemporaneo e nella didattica dell’arte sviluppando numerose creazioni e metodologie. Tra i suoi lavori la trilogia di Tangeri (2007-2009) e Rattingan Glumphoboo (2011-2013). E’ stata fondatrice e direttrice di Fosca, progetto di arte contemporanea, principalmente performativa, attivo dal 2006, con sede a Firenze presso il Frau Frisōr Fosca fino al 2014. Dal 2006 al 2011 è stata assistente e collaboratrice di Virgilio Sieni per l’Accademia sull’Arte del Gesto, e ha collaborato con realtà come Fabbrica Europa e Tempo Reale.
Cristina Abati
È musicista e performer. Dal 1998 è codirettrice artistica della Compagnia Gogmagog. Dal 2004 è attiva nel campo dell’improvvisazione radicale. Dal 2006 collabora con il gruppo Fosca, e dal 2016 è parte del direttivo dell’associazione. Dal 2012 fa parte del progetto Blutwurst, un collettivo di musicisti attivi nell’ambito dell’improvvisazione radicale e della musica classica contemporanea. Porta avanti una ricerca autonoma parallelamente a collaborazioni esterne.
Fosca
Il progetto nato nel 2006 dall’idea di Caterina Poggesi. Fosca è una rete in continua definizione che mira a creare spazi di indagine e riflessione nella cultura contemporanea, attraverso creazioni nell’ambito delle arti performative e visive. All’interno delle varie iniziative ogni volta collaborano artisti e neofiti diversi, legati ai tratti specifici dell’opera. Fosca non vuole essere una formazione di persone, piuttosto un insieme di collaborazioni e vissuti, in continua mutazione fra soggetti, linguaggi, territori e ambiti disciplinari. È uno spazio mentale che trova la sua manifestazione in azioni concrete nella ricerca artistica e nello studio dei linguaggi della contemporaneità, occupandosi trasversalmente di cultura, educazione, socialità, scienze umane. E’ progetto di creazione, produzione e promozione artistica di spettacoli, laboratori, eventi, momenti di studio, mostre, pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche. FOSCA è un network multidirezionale in continua evoluzione e come tale opera.
Produzione Fosca
Una produzione Fosca in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole
con il contributo della Regione Toscana, in collaborazione con Tempo Reale, Institut français Firenze, Il Vivaio del Malcantone (FI)