Riverberi settecenteschi

La violoncellista Xenia Janković e Alexander Lonquich animano il secondo incontro del ciclo Nei “linguaggi” della musica, con una matinée dedicata a Brahms e Debussy, domenica 16 febbraio all’Auditorium Sinopoli.

La scrittura cameristica di questi due autori viene esplorata attraverso l’esecuzione e l’illustrazione della Sonata per pianoforte e violoncello in mi minore op. 38 del compositore amburghese (1862-1865) e della Sonata che Debussy compose per gli stessi strumenti nel 1915.

Cinquant’anni separano le due opere, e molto diversi sono i riferimenti culturali degli autori, ma le Sonate sono accomunate dai riverberi della tradizione musicale del passato, ovvero la lezione bachiana per Brahms e la luminosa scrittura dei cembalisti francesi per Debussy.
A questo si aggiungono il pensoso costruttivismo brahmsiano, che assorbe e combina le forme della fuga e della sonata, e d’altro canto lo sguardo più contemporaneo di Debussy che, scrivendo in poche settimane questa Sonata, inizia con essa un ciclo di composizioni dichiaratamente ‘francesi’, nel pieno svolgimento della Grande Guerra.

Parole e musica ci guideranno insieme alla comprensione più profonda di queste pagine, e più in generale dei meccanismi che sottendono alla creazione musicale, grazie all’esperta competenza degli interpreti.
Xenia Janković è nata in Serbia e ha studiato con Mstislav Rostropovich, Stefan Kalianov, Pierre Fournier e André Navarra.
La sua ampia attività concertistica e discografica comprende esecuzioni su strumenti d’epoca. Si dedica alla musica da camera e nel 2018 ha fondato il progetto Inspirimus, come riflesso del suo lavoro artistico, pedagogico e spirituale. Insegna presso l’Università di Musica di Detmold e tiene masterclass in tutto il mondo.

Ingresso libero