Uno strumento didattico di eccellenza, che ogni anno riunisce a Fiesole i prestigiosi docenti ECMA –European Chamber Music Academy ed i più interessanti giovani complessi cameristici internazionali: anche per il 2020 la Scuola ha voluto aprire questo spazio, pur dovendo posticipare la sessione alla fine dell’estate (29 agosto- 2 settembre) e restringere la partecipazione ai soli quartetti d’archi.
La direzione artistica dell’Accademia è affidata ad Antonello Farulli, che quest’anno ha affiancato ai nomi prestigiosi di Luc-Marie Aguera e Johannes Meissl quello di Hariolf Schlichtig, professore di viola all’Università di Monaco ed impegnato in un’intensa attività solistica e cameristica, che per vent’anni si è svolta nell’ambito del Quartetto Cherubini.
Con questi maestri d’eccezione i gruppi potranno sperimentare l’efficace programma di lavoro che si compone di lezioni, momenti di verifica pubblica – l’Execution Time, ogni giorno alle 14 alla Torraccia – e due concerti serali.
Del programma dell’Accademia fa parte l’interessante conferenza di Alessandro Tardino, pianista dall’intensa attività che il 1° settembre sarà a Fiesole per introdurre i giovani musicisti alla Programmazione Neuro Linguistica, disciplina della quale è trainer e coach certificato. Nata negli anni ’70 negli Stati Uniti, la PNL studia i processi del comportamento e della comunicazione, offrendo un supporto all’ottimizzazione delle potenzialità in tutti i contesti professionali, e sarà particolarmente utile ai musicisti di domani.
Conclude le attività dell’Accademia il Concorso Internazionale V.E. Rimbotti per quartetto d’archi, che il 2 settembre passerà in rassegna gli ensemble partecipanti, decretando infine l’assegnazione della borsa di studio messa generosamente a disposizione con cadenza biennale dalla famiglia Rimbotti.
Sono passati quasi venti anni da quando iniziammo a parlare con Piero e Adriana di una Accademia dedicata agli archi. A poco a poco l’attenzione si focalizzò sul Quartetto d’archi. Qualcuno penserà che era scritto, ma non fu così. La scuola di quartetto di Piero aveva sfornato molti quartetti, grazie al corso annuale presso la Scuola di Fiesole che si integrava con il corso estivo presso l’Accademia Chigiana. In realtà in quella fase non pensavamo alla necessità di sostituire il magistero di Piero.
Passammo letteralmente alcune notti con Hatto Beyerle, mia moglie Birgitta e, successivamente, Johannes Meissl. Pensavamo ad uno strumento didattico nuovo, le cui caratteristiche fossero un sistema didattico non autoreferenziale, una connessione con i contributi culturali che non fosse casuale, un rapporto con la musica del nostro tempo continuo e produttivo, un modo di far maturare i gruppi attraverso numerosi concerti preparati con attenzione in luoghi significativi. Firenze e Fiesole furono immediatamente luoghi esemplari della gioia dei giovani a circuitare in Europa. I docenti, scelti da Piero, rappresentavano effettivamente la lezione rigorosa ed incandescente del Quartetto Italiano, la tradizione viennese del Quartetto Amadeus, la nuova visione post weberniana del Quartetto Alban Berg e l’apporto del mondo slavo del Quartetto Smetana. Sessione dopo sessione l’Accademia crebbe fino a quando dal 2004 questo modello divenne oggetto di interesse di molte istituzioni prestigiose. Era naturale che fosse così. Quando le idee sono di successo non si possono nascondere o stringere al petto come un figlio. Se lo hai educato bene, tuo figlio se la caverà e ogni occasione servirà a farlo crescere. L’Accademia del Quartetto ha riportato alla Scuola di Fiesole molte importanti vittorie nelle più importanti competizioni internazionali e costituisce ancora parte trainante del settore di eccellenza della Scuola stessa. Il meccanismo delle lezioni e dei contributi dei docenti si è perfezionato.
Un ruolo fondamentale è costituito dal Concorso Internazionale dedicato al nostro Presidente V. E. Rimbotti. Il Presidente era un uomo di grande pazienza e dolcezza, ma questo non gli aveva impedito di capire che è necessario giungere al massimo rendimento, e che per questo sono necessarie risorse. La borsa di studio che ancora oggi la famiglia offre ha aiutato molti quartetti, impedendone lo scioglimento per necessità.
L’Accademia ha segnato la strada anche alle altre consorelle, Vienna, Parigi, Manchester, Vilnius, Berna, Den Haag e Oslo, tra gli altri. Abbiamo messo a punto una catena di saperi che collega i docenti ECMA ai loro allievi, che poi fanno lezione ai gruppi di base della Scuola i quali, a loro volta, condividono le loro conoscenze con piccoli gruppi provenienti dai nostri Nuclei. Quando mostriamo i video di queste esperienze i colleghi europei ci sorridono: “Siete una Scuola molto originale, non abbiamo mai visto niente del genere”.
Sì, siamo una Scuola originale, per essere precisi unica. In mezzo a mille contraddizioni, il tentativo di mettere insieme eccellenza e educazione permette all’Accademia del Quartetto di navigare ancora oggi dando un segno. La sessione estiva, prima cancellata per il Covid-19, viene recuperata dal 29 agosto al 2 settembre in versione ridotta: riservata ai soli quartetti d’archi, con due soli concerti pubblici e, al termine, il concorso. Un segno per l’Italia nel suo difficile cammino, un segno per l’Europa. Noi ci siamo. La musica c’è.
Antonello Farulli