Docenti: Giovanni Riccucci – 4 sessioni
Enrico Maria Baroni – 2 sessioni
Riccardo Crocilla – 2 sessioni

Il Corso annuale di Perfezionamento di clarinetto offre un percorso formativo di eccellenza, di cui possono avvantaggiarsi i giovani clarinettisti che desiderino incrementare la loro preparazione e la conoscenza della letteratura dello strumento sotto la guida di eminenti personalità del mondo concertistico.
Numerose occasioni di performance permettono agli allievi del Corso di Perfezionamento di clarinetto di “testare” la preparazione nel corso di concerti pubblici, la partecipazione ai quali è considerata parte integrante del percorso formativo.
Un concorso interno annuale (aprile-maggio) mette in palio borse di studio per gli allievi più meritevoli.
L’eccellente qualità formativa del Corso di Perfezionamento di clarinetto determina ottime opportunità lavorative in campo musicale per i giovani strumentisti talentuosi e appassionati, contribuendo ad avviarli verso attività professionali di alto livello.

Programma: Formazione tecnica e preparazione ai concorsi. Repertorio solistico e cameristico, con particolare riferimento alla musica contemporanea.
Nel corso dell’anno sono previsti recital dei migliori allievi ad insindacabile giudizio dei docenti.
Gli allievi potranno partecipare a progetti cameristici in collaborazione con gli studenti degli altri Corsi di Perfezionamento.

Ammissioni: Per l’esame è richiesta la presentazione di 20 minuti di musica, a scelta del candidato, significativa delle qualità strumentistiche. È inoltre richiesta la lettura di un brano a prima vista.
Il corso verrà attivato soltanto al raggiungimento del numero minimo di allievi.
Coloro che necessitano di un pianista accompagnatore dovranno inviare la parte del pianoforte.
Il corso è destinato a musicisti che abbiano conseguito il diploma VO oppure AFAM di I livello, ma in casi di precoce talento saranno ammessi anche allievi non ancora in possesso dei suddetti titoli.
Sono ammessi uditori.

Pianisti collaboratori: Bernardo Olivotto, Matteo Bogazzi