Giovedì 17 agosto, alle ore 23.45, andrà in onda su RAI3 Prova d’orchestra, il documentario realizzato da Francesco Matera e Lorenzo Scoles sull’edizione 2016 dell’Orchestra Giovanile Italiana.
È una magnifica opportunità per far conoscere al pubblico televisivo il lavoro dei giovani musicisti che scelgono la Scuola per approfondire -all’interno di un rodato progetto didattico- le loro competenze strumentali, e qualificarsi come futuri professori d’orchestra.
Prova d’orchestra segue da vicino le avventure artistiche e personali di questi ragazzi, mostrando le varie sessioni di preparazione dell’Orchestra Giovanile e documentando al contempo l’evolversi dei rapporti umani tra i musicisti, cui viene dato spazio per esprimere desideri e timori attraverso brevi interviste.
Il documentario inizia con l’arrivo dei musicisti a Fiesole per le prove primaverili, e li segue nelle tappe del lavoro a sezioni, in prova col maestro preparatore Giampaolo Pretto; poi a Torino, dove eseguiranno la Quinta Sinfonia di Mahler col direttore lettone Andris Poga, e così via…
Vivere insieme ogni giorno, lavorare insieme, condividere il tempo delle prove e lo svago delle serate cementa i rapporti fra i ragazzi e migliora la loro capacità di armonizzarsi, tanto nell’esecuzione musicale quanto nelle relazioni personali. La seconda tappa vede l’OGI impegnata in due concerti in settembre, al Teatro Dal Verme di Milano: la bacchetta è nelle mani di Giampaolo Pretto e al pianoforte siede Andrea Lucchesini, che ha voluto condividere con i ragazzi della Giovanile l’invito a lui rivolto dal Festival MITO, prima di lasciare la direzione artistica della Scuola.
Il mese di ottobre inizia con gli esami, due prove faticose e molto importanti, la prima interna per i voti del corso e la seconda, per i migliori, davanti ad una commissione esterna composta dai responsabili di importanti istituzioni orchestrali, per favorire eventuali sbocchi professionali: è il momento delle valutazioni cui ogni musicista deve sottoporsi, per verificare i propri progressi e misurare le forze.
Il documentario si conclude a Roma, nella grande Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, dove l’OGI suona con John Axelrod Čajkovskij, Respighi e Strauss. Le emozioni sono forti, l’orchestra è compatta nel suono e nei sentimenti, il concerto è salutato da un magnifico successo e quest’ultima data consegna i ragazzi ad un avventuroso orizzonte di incognite e opportunità.
Le loro parole, testimonianze e intime confidenze lungo questo duro ma elettrizzante percorso ci regalano un quadro di emozionante umanità, il ritratto di una generazione capace di abnegazione, sacrificio e rigore quanto, allo stesso tempo, di leggerezza, passione ed armonia: un’impagabile iniezione di energia, che può costituire una scoperta anche per chi non abbia confidenza con la musica classica.
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