Ancora musica alla Pensione Bencistà per coniugare ospitalità squisita, meraviglie panoramiche e intense emozioni musicali in un tardo pomeriggio estivo.
L’appuntamento di venerdì 9 luglio è con il quartetto d’archi, in un viaggio che parte dal penultimo lavoro mozartiano per questo ensemble, il Quartetto in si bemolle maggiore K.589, appartenente al trittico dei cosiddetti “prussiani” perché legato al tentativo – purtroppo non del tutto riuscito – di ottenere il sostegno economico del re di Prussia Federico Guglielmo II, amante della musica e buon dilettante di violoncello.
Si prosegue con Langsamer Satz (Movimento lento), attraverso cui la personalità artistica di Anton Webern mostra di aver assorbito e rielaborato l’espressività postromantica, condensando in un breve momento musicale un ricco caleidoscopio di stati d’animo con assoluta padronanza dei mezzi di scrittura.
Il concerto si conclude con uno dei capisaldi della letteratura quartettistica, il Quartetto n. 1 in do minore op. 51 n. 1, che Brahms dette alle stampe nel 1873 come prima opera per quartetto dopo un decennio di tentativi e ripensamenti, gli stessi che tormentarono anche la sua scrittura sinfonica.
Protagonista del concerto è il Quartetto Alioth, formato da valenti strumentisti che stanno completando gli studi superiori presso la Scuola; riuniti in quartetto dal 2019 nella classe di Edoardo Rosadini, sono già stati chiamati a partecipare ad importanti iniziative concertistiche, quali Il suono dell’eccellenza e Strings City.