Domenica 12 febbraio, alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, il Quartetto Shaborùz è protagonista del concerto organizzato dalla Scuola su iniziativa e con il prezioso contributo dell’Ambasciata della Repubblica di Germania in Italia, in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze e Le Gallerie degli Uffizi.
Il concerto è correlato ad una grande mostra dei dipinti di Rudolf Levy (1875-1944), pittore espressionista tedesco che visse alcuni anni a Firenze prima di essere deportato ad Auschwitz. A Levy Le Gallerie degli Uffizi dedicano un’ampia retrospettiva dal titolo Rudolf Levy. L’opera e l’esilio, che sarà possibile visitare prima di accedere alla Sala Bianca per il concerto.
I giovani archi del Quartetto Shaborùz, con la partecipazione di Edoardo Rosadini che sostiene la parte della viola (gli altri sono i violinisti Angela Tempestini e Amedeo Ara e la violoncellista Marina Margheri) saranno interpreti del Quartetto in sol maggiore op. 18 n. 2 di Ludwig van Beethoven e di Warum?, il secondo quartetto per archi di Luca Lombardi, scritto nel 2006 come riflessione sulla incomprensibile e drammatica dicotomia tra la grande tradizione artistica e culturale tedesca e la inaccettabile barbarie del nazionalsocialismo, che quella stessa cultura ha espresso nel ‘900.
Tra i principali compositori del nostro tempo, Luca Lombardi (1945) ha compiuto i suoi studi musicali con docenti di grande spessore (Armando Renzi, Boris Porena, Roberto Lupi, Bernd Alois Zimmermann, Vinko Globokar, Paul Dessau e Karlheinz Stockhausen) ed il suo catalogo comprende circa 180 opere, delle quali molte sono state commissionate da importanti istituzioni internazionali. Le composizioni di Lombardi sono in contatto con le questioni sociali e filosofiche della contemporaneità, ed il suo elaborato linguaggio espressivo germina a partire da un preciso e dichiarato spunto tematico.
Luca Lombardi è anche autore di saggi su questioni musicali e filosofiche e tiene conferenze e seminari in tutto il mondo.