Frutto dell’estrema stagione creativa di Franz Schubert, la Messa in mi bemolle maggiore D.950 è uno dei capolavori dell’ultimo anno di vita del giovane compositore: una preziosa occasione di ascolto è perciò quella offerta dal Concerto della Settimana Santa, che martedì 26 marzo alle 20:30 riempie di musica le gotiche architetture della Basilica di Santa Trinita.
Edoardo Rosadini dirige l’Orchestra Galilei ed i Cori Riuniti della Scuola, ovvero la Schola Cantorum Francesco Landini di cui è maestro Paolo Gonnelli e gli allievi del corso di Formazione corale tenuto da Gianna Ghiori; partecipano nei ruoli solistici il soprano Noemi Umani, il contralto Arlene Miatto Albeldas, i tenori Alfonso Zambuto e Matteo Cavicchio e il basso Davide Sodini.
La Messa in mi bemolle maggiore D 950 è l’ultima delle sei messe schubertiane, e fu scritta nell’estate del 1828 su richiesta dell’amico Michael Leitermeyer, direttore di coro.
Schubert si esprime con grande maturità e libertà, operando anche interventi di modifica del testo liturgico: assimilate le strutture compositive dei tradizionali modelli di musica sacra, li ricrea e vivifica con i magnifici doni della sua ispirazione, sia sul piano melodico sia con le originali condotte armoniche che sono sua peculiare cifra espressiva.
Una prova importante per i giovani strumentisti e le voci fiesolane, che si confrontano con una delle più straordinarie pagine del repertorio sacro.
Ingresso libero