La Torraccia torna ad aprirsi il 24 giugno (dalle 9 alle 20:30) per condividere con la città i frutti del lavoro di studenti e docenti, nelle differenti declinazioni dei vari percorsi formativi fiesolani.
Tanti sono i sentieri di questa Festa della Musica, che quest’anno reca come sottotitolo “Suoni in scena” ad indicare il desiderio di offrire la musica in una dimensione liberamente multidisciplinare: prendendo spunto dall’idea del “Recitar Cantando” – espressione coniata di seguito alla fondazione della Camerata de’ Bardi 450 anni fa – docenti e allievi sono stati sollecitati a ricercare nuove modalità di presentazione dei lavori musicali, a partire dall’interazione tra musica e parola, conferendo all’esecuzione musicale un più ampio respiro drammaturgico e invitando anche il pubblico ad un’esplorazione curiosa di questi ambiti.
Tanti sono i luoghi nei quali i percorsi d’ascolto si dipaneranno durante la giornata: l’Auditorium Latini, l’Auditorium Sinopoli, la Limonaia, il Centro Didattica, le aule 6/7 e 12 dello Stipo, ed infine il grande parco antistante la Villa.
All’Auditorium Latini l’apertura è affidata alla classe di musica da camera di Riccardo Cecchetti, cui segue Fiati all’opera, ovvero l’ensemble di fiati dell’Orchestra Galilei diretto da Fabiano Fiorenzani, che si unisce agli allievi delle classi di canto per l’esecuzione di celebri arie d’opera.
Guidato da Alda Dalle Lucche, EOS Saxophone Project mette in scena Atalanta, fiaba musicale che la docente fiesolana ha realizzato partendo da un significativo racconto con cui Gianni Rodari rielabora il mito greco.
Alle 15 il Quartetto Alioth, che frequenta il Corso di perfezionamento del Cuarteto Casals ed Heime Müller, è protagonista di Appunti per un’azione scenica su “Die sieben letzten Worte unseres Erlösers am Kreuze”, anteprima di un nuovo progetto relativo a Le sette ultime parole del nostro Salvatore sulla croce di Franz Joseph Haydn, con l’apporto di Francesca Della Monica per la regia e del sound designer Damiano Meacci.
L’ultima parte del pomeriggio all’Auditorium Latini vede i gruppi da camera della classe di Katja Todorow coinvolti nella realizzazione di Tableaux vivants che rappresentano l’universalità del linguaggio artistico in musica e pittura.
All’Auditorium Sinopoli ci saranno al mattino i pianisti del corso di perfezionamento di Andrea Lucchesini, impegnati alternativamente nei ruoli di solisti e “orchestra” per raccontare ed offrire all’ascolto sette concerti classici e romantici del grande repertorio.
Il progetto multiculturale di Bartók è la proposta delle classi di pianoforte per il pomeriggio, con un nutrito gruppo di composizioni del celebre compositore e didatta ungherese, mentre gli allievi di Hildegard Kuen si cimenteranno in un numero comico-musicale.
Alle 17:30 una preziosa occasione d’ascolto: la violista Diemut Poppen e Alexander Lonquich offriranno il loro speciale contributo alla festa eseguendo la Sonata in fa minore op.120 n. 1 di Johannes Brahms.
La Limonaia ospita l’Ensemble Jazz SMF diretto da Leonardo Pieri, e subito dopo la celebre fiaba di Andersen Il soldatino di stagno, nell’elaborazione musicale a cura di Giulia Fidenti e Giada Moretti, che guidano l’ensemble S-bandiamo! con la partecipazione dei fiati del Nucleo dell’Isolotto.
La festa prosegue con i giovani violinisti della classe di Alina Company, gli allievi della classe di musica da camera di Clarice Curradi e infine alcuni violinisti allievi di Boriana Nakeva in collaborazione con la classe di Marina Raimondi.
Al Centro Didattica (piano terra della Villa) i giovani chitarristi delle classi di Luigi Attademo, Duccio Bianchi e Piero Di Giuseppe omaggiano Álvaro Company – in occasione del primo anniversario della sua scomparsa e della donazione del suo archivio e di alcuni strumenti da parte della famiglia – con un programma che richiama il repertorio di Andrés Segovia, che di Company fu venerato maestro.
Ancora chitarre in varie combinazioni, compreso il trio con voce recitante che racconta Il lupo, la capra e il cavolo, ed alcuni solisti sempre allievi di Piero Di Giuseppe.
Dalle 12 sono di scena i quartetti delle classi di Francesca Piccioni, Clara Franziska Schötensack e Giorgio Casati, e della classe di Edoardo Rosadini: ascolteremo quartetti del grande repertorio, con piccole incursioni nella contemporaneità.
Lo Stipo accoglie nell’Aula 6/7 la musica antica, con Cantabile e suonabile: indagine sui travasi e intrecci tra musica vocale e strumentale, a cura di Bettina Hoffmann, Giulia Nuti, Paolo Cantamessa e della squadra dei docenti del corso di perfezionamento in prassi barocca.
Musica da camera vocale con gli allievi di Paolo Gonnelli e poi il Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn Bartholdy, nella trascrizione per cinque flauti che sarà eseguita dagli allievi di Claudia Bucchini con la partecipazione della docente.
Dalle 12:30 sono protagonisti i clarinetti della classe di Giovanni Riccucci, da soli e riuniti nell’ensemble Saludos Amigos! per un omaggio alla musica latinoamericana.
Nel primo pomeriggio l’ultimo appuntamento in questo spazio è con Che spasso il contrabbasso!, animato dagli allievi di Anita Mazzantini e Vieri Piazzesi, mentre la conclusione è affidata a ManInCoro, l’ensemble vocale inclusivo a cura di Gianna Ghiori e dell’interprete LIS Rachele Vanni.
Alle 12:15 si apre allo Stipo anche l’Aula 12, che ospita gli strumenti a percussione: vi si potranno ascoltare, riuniti in ensemble a dimensioni variabili, gli allievi di Gregory Lecoeur, che partecipa attivamente all’esecuzione di alcuni brani.
Infine arriviamo al Pratone, dove la festa inizia alle 18:30 con i giovanissimi strumentisti del Nucleo orchestrale di Sorgane guidati da Stefano Rimoldi e con l’Orchestra delle Piagge diretta da Marco Scicli.
Alle 19:10 è previsto l’intervento dell’Ensemble del corso di formazione corale del triennio guidato da Gianna Ghiori, mentre il gran finale sarà con l’Orchestra dei Ragazzi, diretta da Antonino Siringo.
Festa della Musica programma completo 2023