L’Orchestra Giovanile Italiana torna sul palco del Festival di Spoleto, stavolta sotto la prestigiosa guida di Roberto Abbado, ed è orgogliosa di prender parte alla prima esecuzione assoluta di Arianna, Fedra, Didone, tre monodrammi per attrice, coro femminile ed orchestra di Silvia Colasanti. Dopo Minotauro e Proserpine, cui l’OGI ha partecipato nel 2018 e nel 2019, la compositrice romana prosegue il suo lavoro sul mito classico, affidandosi stavolta alle Epistule Heroidum di Ovidio, nell’adattamento di René de Ceccatty.
La notissima attrice Isabella Ferrari interpreta i tre intensi personaggi della classicità: raccontando con passione, dolcezza e disperazione l’eterno strazio dell’inganno e dell’abbandono, le tre figure risaltano come autentiche eroine dell’antichità. Le loro parole sono riflesse negli interventi del coro femminile, l’International Opera Choir diretto da Gea Garatti.
Un’altra bella opportunità offerta ai giovani strumentisti di confrontarsi con i linguaggi della contemporaneità ed essere presenti, grazie all’OGI, nel cartellone della prestigiosa istituzione spoletina, per uno degli eventi di punta di questa difficile estate
Arianna, Fedra, Didone
tre monodrammi per attrice, coro femminile e orchestra
da Ovidio Epistulae Heroidum
di Silvia Colasanti
René de Ceccatty adattamento e traduzione
Isabella Ferrari attrice
International Opera Choir
Gea Garatti maestro del coro
Orchestra Giovanile Italiana
Roberto Abbado direttore d’orchestra
È l’Amore il protagonista del terzo lavoro di teatro musicale ispirato al Mito classico e da me composto dopo Minotauro e Proserpine, nato anch’esso grazie alla “commissione” di Giorgio Ferrara per il Festival di Spoleto: Arianna, Fedra, Didone, tre monodrammi per attrice, coro femminile e orchestra su testo tratto dalle Epistulae Heroidum di Ovidio. Lettere immaginarie d’amore, di lontananza, di morte, improntate al tema dell’assenza dell’amato, caratterizzate dal tono nostalgico per un passato felice e dal disperato desiderio di riviverlo. Lettere strazianti e struggenti, ricche di passione e di dolcezza che ripercorrono le diverse vicende sentimentali mostrandole non più dalla prospettiva dell’eroe, debole nel suo rifiuto, ma della donna abbandonata, che diventa la vera eroina. Arianna scrive a Teseo appena sveglia, accorgendosi che lui l’ha abbandonata fuggendo in mare. Fedra, innamorata del figliastro Ippolito, scrive una lettera seduttiva per indurlo a cedere ad un amore impossibile e incestuoso. Didone, sentendo l’ineluttabilità del suo destino di morte, scrive ad Enea in un ultimo tentativo di farlo tornare. L’attrice interpreta le tre donne, ciascuna con una storia e un carattere a sé stante, tracciando però al tempo stesso un meraviglioso affresco dell’universo femminile. In alcuni casi la voce della protagonista è affidata ad un Coro di donne – che canta il testo originale in latino – nel quale l’attrice può specchiarsi, guardandosi dall’esterno, indagando le sue diverse anime, o amplificando i ricordi passati rendendoli reali e vicini. Le parole dialogano o si fondono con i suoni dell’orchestra, che a tratti preannuncia, a tratti sottolinea, i diversi stati d’animo che si succedono e si sovrappongono in questo flusso di pensieri che racconta in modo eterno e universale l’Amore.
Silvia Colasanti