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Matteo Fossi e il Quartetto Adorno – Momenti Musicali

La matinée di domenica 12 maggio –Auditorium Latini, ore 11– incrocia il secondo open day della Scuola: un’occasione da non perdere per i visitatori presenti alla Torraccia, che potranno approfittare della contiguità degli spazi per ascoltare il Quartetto Adorno, complesso cameristico giovane e determinato, che ha trovato nell’Accademia del Quartetto fiesolana un importante punto di riferimento formativo, e sta rapidamente conquistando spazio e considerazione nel panorama concertistico.

Il Quartetto Adorno si unirà al pianista Matteo Fossi, che a Fiesole restituisce oggi come docente i doni musicali ricevuti, e svolge al contempo un’intensa attività di concerti e registrazioni, dedicandosi soprattutto al repertorio cameristico.
Il programma si apre con il Quartetto in si bemolle maggiore op. 130, opera complessa dell’ultima stagione creativa beethoveniana (1825), il cui articolato percorso formale contempla sei movimenti tra cui l’Adagio molto espressivo, la celebre Cavatina, che pare commuovesse l’autore fino alle lacrime. Si prosegue con il Quintetto in fa minore op. 34 di Johannes Brahms, capolavoro dalla genesi tormentata, ma dagli esiti di perfetto equilibrio dialogico fra la tastiera e i quattro archi.
Pensata inizialmente (nel 1861) per un organico simile al Quintetto in do maggiore D.956 di Schubert (che aveva affiancato al quartetto d’archi un secondo violoncello), l’opera fu successivamente riscritta da Brahms in forma di Sonata per due pianoforti (versione data alle stampe come op. 34b ed eseguita nell’aprile 1864) per divenire, dopo le perplessità espresse da Clara Schumann e dal direttore d’orchestra Hermann Levi, il definitivo Quintetto per archi e pianoforte, in una veste che trova finalmente il consenso entusiastico degli amici e da centocinquant’anni incanta il pubblico delle sale da concerto di tutto il mondo.

Matteo Fossi pianoforte

Quartetto Adorno
Edoardo Zosi violino
Liù Pelliciarviolino
Benedetta Bucci viola
Danilo Squitieri violoncello

LUDWIG VAN BEETHOVEN (Bonn 1770 – Vienna 1827)
Quartetto per archi n. 13 in si bemolle maggiore op. 130
Adagio ma non troppo 
Presto
Andante con moto ma non troppo
Alla danza tedesca. Allegro assai
Cavatina. Adagio molto espressivo
Finale. Allegro

JOHANNES BRAHMS (Amburgo 1833 – Vienna 1897) 
Quintetto per pianoforte e archi in fa minore, op. 34
Allegro non troppo
Andante, un poco Adagio
Scherzo. Allegro – Trio
Finale. Poco sostenuto – Allegro non troppo

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