Momenti Musicali
ANTONIO VIVALDI (VENEZIA 1678 – VIENNA 1741)
La Follia, tema e sei variazioni – arr. per violoncello e pianoforte di A. Pejtsik
Michele Di Lorenzo violoncello
Valentina Cocco pianoforte
The little match girl passion
di DAVID LANG
L’Homme Armé
Fabio Lombardo direttore
Riprendono i concerti del ciclo Momenti Musicali: come di consueto ad aprire i concerti saranno gli allievi della Scuola, mentre L’Homme Armé, uno dei più interessanti e noti complessi vocali italiani, propone con Fabio Lombardo The little match girl passion di David Lang (1957).
Il compositore statunitense ha vinto con quest’opera il Pulitzer Prize nel 2008, mentre nel 2013 è stato nominato Compositore dell’anno dalla rivista Musical America. La sua musica risente, in una particolarissima miscela, di influssi del modernismo, del minimalismo e del rock.
“Volevo raccontare una storia.
Una storia particolare, infatti: la storia de La piccola fiammiferaia dello scrittore danese Hans Christian Andersen. L’originale è una fiaba per bambini, e ha quell’impressionante combinazione di pericolo e moralità come molte storie per bambini. Una povera fanciulla, picchiata dal padre, tenta senza successo di vendere dei fiammiferi per strada, e, ignorata da tutti, muore di freddo. Attraverso tutto ciò lei mantiene in qualche modo la sua purezza di spirito (cristiana), ma non è certo quella che si direbbe una storiella graziosa.
Ciò che mi ha attratto ne La piccola fiammiferaia è che la forza della storia non sta nella sua trama, ma nel fatto che tutte le sue parti –l’orrore e la bellezza– sono costantemente pervase del loro opposto. L’amaro presente della ragazza è connesso con la dolcezza dei suoi ricordi passati, la sua povertà è sempre accompagnata dalla speranza.
C’è un ingenuo equilibrio tra sofferenza e speranza. Ci sono molti modi di raccontare una storia. Si potrebbe raccontarla convincentemente come una storia di fede, o come un’allegoria della povertà. Ciò che mi ha sempre interessato è che Andersen racconta questa storia come una sorta di parabola, tracciando un’equivalenza tra la sofferenza della povera fanciulla e la sofferenza di Gesù. La ragazza soffre, è disprezzata dalla folla, muore ed è trasfigurata. Ho iniziato domandandomi quali segreti poteva disvelare questa storia portandone la natura cristiana alle conclusioni e spiegandola, come i compositori cristiani hanno fatto tradizionalmente nelle versioni musicali della Passione di Gesù.
La cosa più interessante, riguardo a come la storia della Passione è raccontata, è che può includere anche altri testi oltre alla storia stessa: reazioni della folla, pensieri penitenziali, affermazioni generali sulla tristezza, sullo scandalo, o sul rimorso. Questi sono indicatori devozionali, segni per la nostra reazione individuale alla storia, e hanno l’effetto di rendere gli uditori più che semplici spettatori degli eventi dolorosi che si rappresentano. Queste reazioni possono avere ambiti molto grandi – nella Passione secondo S. Matteo di Bach, questi testi aggiunti potevano andare dai più famosi corali che la congregazione si aspettava di cantare, fino alla presenza di personaggi inventati ex novo come “la figlia di Sion” e il “coro dei Credenti”. Il format della Passione –cioè raccontare una storia e simultaneamente commentarla– ha l’effetto di collocarci nel mezzo dell’azione, e dà al racconto una potente ineluttabilità.
Il mio pezzo è chiamato La Passione della piccola fiammiferaia e mette in musica la fiaba di Andersen La piccola fiammiferaia nel format della Passione secondo S. Matteo di Bach, inframezzando il racconto di Andersen con le mie versioni delle reazioni della folla e del personaggio prese dalla Passione di Bach. Il testo è mio, tratto dai testi di H.C. Andersen, H.P. Paulli (il primo traduttore della storia in inglese, nel 1872), Picander (alias Christian Friederich Henrici, il librettista della Passione secondo S. Matteo di Bach), e dal Vangelo secondo S. Matteo. La parola “passione” viene dal termine latino per “sofferenza”. Nel mio pezzo non c’è né Bach né Gesù – piuttosto la sofferenza della Piccola fiammiferaia è stata messa al posto di quella di Gesù, elevando (spero) il suo dolore su un piano più alto.”
David Lang
DAVID LANG (LOS ANGELES 1957)
The little match girl passion
(testi tratti da H.C .Andersen, H.P. Paull, Picander, S. Matteo)
Come, daughter
It was terribly cold
Dearest heart
In an old apron
Penance and remorse
Lights were shining
Patience … Patience!
Ah! perhaps
Have mercy, my God.
She lighted another match
From the sixth hour
She again rubbed a match
When it is time for me to go
In the dawn of morning
We sit and cry
L’Homme Armé
Giulia Peri soprano, brake drum e sleighbell
Mya Fracassini mezzosoprano e crotali
Giovanni Biswas tenore e glockenspiel
Gabriele Lombardi basso, grancassa e campane tubolari
Fondato nel 1982, L’Homme Armé svolge un’intensa attività di ricerca e di esecuzione concertistica e discografica del repertorio, principalmente vocale, dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione al repertorio fiorentino.
Nel corso degli anni ha collaborato con vari musicisti e direttori quali Frans Bruggen, Andrew Lawrence-King, Christophe Coin, Andrew Parrott, Kees Boeke, Alan Curtis. Da molti anni la direzione artistica del gruppo è affidata a Fabio Lombardo.
È presente nelle stagioni concertistiche di importanti istituzioni e festival, come ad esempio Ravenna Festival, Teatro Valli di Reggio Emilia, Mart di Rovereto, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica (Verona, Mestre, Firenze), l’Orchestra della Toscana, la Società del Quartetto di Milano, il Festival Barocco di Viterbo, il Festival Cusiano del Lago d’Orta, i Concerti del Gonfalone di Roma; inoltre Canto delle Pietre, Segni Barocchi di Foligno, Taormina Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi di Pisa, Concerti al Quirinale (RAI). L’Homme Armé ha sviluppato negli ultimi anni una riflessione sulle analogie tra pensiero musicale e prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo, impaginando con successo programmi molto particolari, che affiancano musiche di epoche diverse, da Dufay, Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Kurtag, Hersant, Lang, Sciarrino, Pezzati, Pärt, Nono, Cage, Berio. In virtù della competenza professionale e del livello artistico delle sue esecuzioni, l’ensemble ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e commissioni da istituzioni e comitati nazionali.
Fabio Lombardo direttore
Ha studiato composizione, analisi, musica elettronica, voce e direzione di coro a Firenze (Conservatorio L. Cherubini), Parigi (Centre d’art polyphonique et chorale) e Arezzo (Fondazione Guido d’Arezzo). Incontri particolarmente determinanti negli anni della formazione sono stati quelli con Fosco Corti e Romano Pezzati. Nel 1982 ha fondato “L’Homme Armè”, uno dei migliori ensemble vocali italiani, dedito principalmente all’esecuzione della musica rinascimentale, barocca e contemporanea. Nel 1987, su invito di Piero Farulli, ha fondato la Schola Cantorum “Francesco Landini” della Scuola di Musica di Fiesole. L’attività concertistica lo ha portato in alcuni dei più importanti festival e stagioni musicali in Italia. Dopo varie esperienze nel repertorio rinascimentale e barocco, anche con coro e orchestra, negli ultimi anni ha dedicato una crescente attenzione al rapporto tra musica antica e contemporanea, interpretando opere vocali dei più importanti compositori degli ultimi decenni, ideando anche progetti innovativi come ad esempio “Missa Ockeghem”. Ha al suo attivo diverse registrazioni discografiche di musiche rinascimentali fiorentine (Cristophorus, Tactus) e di Adriano Banchieri (ARTS, Dynamic.). Da molti anni insegna Direzione di coro e Analisi musicale presso il Conservatorio statale di Musica Giacomo Puccini di La Spezia.
Ingresso libero