La discussione pro e contro il vibrato nella musica barocca è di quelle che scaldano gli animi e dividono le fazioni, perché tocca corde profonde, l’emissione stessa del suono, il flatus, l’espressione sonora dell’animo. I musicisti del periodo barocco conoscevano, apprezzavano o disprezzavano il vibrato? Lo usavano mai, sempre o solo in precise circostanze? E quali tecniche di vibrato impiegavano?
Bettina Hoffmann conduce in questa lectio una rigorosa ricerca attraverso le fonti, con risultati talvolta sorprendenti e mai scontati. Coinvolge i colleghi del corso di perfezionamento in “Prassi Barocca” della Scuola – Paolo Cantamessa, Elena Cecchi Fedi, François De Rudder, Gian Luca Lastraioli, Giulia Nuti e Federico Maria Sardelli – mentre Massimiliano Guido e Stefano Lorenzetti, strumento alla mano, traducono le parole dei trattati antichi in suono, appunto, vibrante.
Sulla pagina Facebook della Scuola dalle ore 18 del 22 maggio 2020