Il ciclo è curato da Radio3, che trasmette i concerti in diretta dalla Cappella Paolina ogni domenica mattina. Un’occasione imperdibile e prestigiosa, che i giovani musicisti fiesolani hanno raccolto con entusiasmo, potendo contare su una preparazione più volte testata in pubblico.
Ecco come ci hanno raccontato la loro avventura:
“Siamo arrivati un giorno prima per provare in sala e soprattutto per trovare il giusto bilanciamento sonoro per la diretta radio. Anche solo l’esperienza di entrare al Quirinale è qualcosa che lascia incantati, per l’imponenza delle sale ed i loro arazzi, affreschi, soffitti e pavimenti decorati. Abbiamo impiegato un po’ di tempo per abituarci all’acustica della Cappella Paolina, che è molto generosa, ed anche alle distanze imposte tra di noi dalle norme anti-covid; ma d’altra parte le prove acustiche esistono proprio per questo!
Affrontare in quartetto il debutto in una stagione concertistica così importante sicuramente rafforza il legame di fiducia che anima i membri del gruppo. Il processo è partito sin dalla preparazione, con le prove e le lezioni a Scuola, ma ha assunto ancor più importanza nelle 12 ore prima del concerto – in questo caso dalla cena della sera prima fino alla mattina seguente, dato che si trattava di una matinée; un arco temporale relativamente breve, ma nel quale ci è passato davvero di tutto per la testa.
Ognuno di noi sentiva il peso dell’impegno del giorno dopo, ma siamo riusciti ad alleggerirlo con le chiacchiere, le battute, l’ottimo cibo e una serie TV che abbiamo guardato tutti insieme prima di andare a dormire.
La mattina seguente ci siamo resi conto all’improvviso che il momento era arrivato.
Difficile dimenticare gli sguardi e i sorrisi un po’ nervosi di noi quattro, chi seduto e chi in piedi, con indosso gli abiti da concerto e gli strumenti pronti. La diretta radio si è aperta con un’intervista del conduttore e responsabile artistico Stefano Catucci, per poi lasciare spazio alla musica, col Quartetto in si bemolle maggiore K.589 di Mozart e al Quartetto in do minore op. 51 n. 1 di Brahms.
I pochi secondi che precedono l’inizio raccolgono veramente tutta la frenesia che si può immaginare; eppure, che soddisfazione poterla condividere in quattro! A differenza di altri concerti è rimasta più a lungo durante l’esecuzione, proprio a causa della grande emozione che stavamo provando in quei momenti.
Abbiamo anche eseguito un bis, il primo movimento del Quartetto in fa minore op. 95 “Serioso” di Beethoven, e alla fine è stato altrettanto emozionante ringraziare Stefano Catucci e Alessandra D’Angelo, la coordinatrice che ci ha seguito nell’organizzazione e ci ha accompagnato anche al Palazzo del Quirinale.
Appena usciti ci aspettava nella piazza il nostro maestro Edoardo Rosadini, e insieme al suo abbraccio sono arrivati tanti messaggi di affetto – primo tra tutti quello del maestro Matteo Fossi – inviati dai nostri più cari amici.
Durante il viaggio di ritorno abbiamo rintracciato la trasmissione nel sito della Presidenza della Repubblica e ci siamo subito riascoltati: sulle prime stentavamo a riconoscerci, come se in realtà non avessimo suonato noi… è sempre una strana esperienza riascoltarsi, soprattutto senza potersi vedere, ma grazie all’eccellente lavoro dei tecnici della Rai siamo riusciti a goderci il concerto anche nella registrazione.
Nei giorni successivi abbiamo faticato un po’ a tornare coi piedi per terra: giornate così speciali richiedono un po’ di tempo per essere metabolizzate; la cosa più importante è che ci siamo sentiti davvero motivati a proseguire questo impervio percorso musicale, che continua ad ispirarci nonostante le mille difficoltà.”