Si è appena inaugurato il ciclo Sounds of Europe, promosso dall’European University Institute (EUI) in collaborazione con la Scuola. Abbiamo colto l’occasione di questo progetto comune per rivolgere alcune domande al Prof. Renaud Dehousse, che da settembre 2016 è Presidente dell’EUI.
Da marzo a maggio un ciclo di sette concerti ospita sotto l’egida dell’Istituto Universitario Europeo i giovani musicisti della Scuola – ed anche il nostro Direttore Artistico Alain Meunier – in vari significativi luoghi della città. Com’è nata l’idea di questa serie?
Nell’ambito delle celebrazioni del 60° anniversario dei Trattati di Roma l’Istituto Universitario Europeo ha aderito a un ampio programma d’iniziative culturali promosse dalla Presidenza italiana del Consiglio dei Ministri, organizzando varie attività sul territorio con lo scopo di diffondere i valori dell’Europa. Fra i vari eventi in programma, particolare attenzione è stata rivolta alla realizzazione di una rassegna musicale dedicata all’Europa. Per realizzare questo progetto, il partner ideale non poteva che essere la Scuola di Musica di Fiesole, con cui, da tanti anni, non solo condividiamo le bellissime colline di Fiesole, ma collaboriamo in vari modi.
Sounds of Europe nasce, quindi, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e con la direzione artistica di Matelda Cappelletti, legata all’Istituto non solo per la passione per la musica, ma in quanto figlia di un europeista convinto che tanto ha dato all’Istituto e all’Europa.
La rassegna musicale conta oltre 150 giovani musicisti di età compresa tra i 14 ed i 25 anni, i quali si esibiranno in un ricco programma di concerti ospitati da alcune delle più rilevanti sedi della cultura europea sul territorio e con la presenza di musicisti di fama internazionale.
Sounds of Europe nasce quindi per dare l’opportunità a questi giovani musicisti emergenti di avere un palcoscenico per il loro talento, portando la grande musica classica europea a un vasto pubblico.
Per noi questa iniziativa rappresenta il legame esistente con le istituzioni locali, con cui vogliano continuare a collaborare per diffondere la cultura europea sul territorio. Di questo sono grato al Direttore degli Archivi Storici dell’Unione Europea, Dieter Schlenker, che mi ha assistito in questo progetto.
Sessant’anni ci separano dalla storica data dei Trattati di Roma, che vedevano il primo concreto realizzarsi di una grande idea di Europa. Cosa significa celebrare questo evento oggi, alla luce dei complessi accadimenti degli ultimi anni?
È ormai un fatto noto che l’Europa stia attraversando momenti difficili. All’entusiasmo degli inizi è subentrato un forte disincanto, nutrito dall’impressione che l’Europa sia soprattutto fonte di vincoli. A ciò si sono aggiunte le incertezze che gravano sul divenire dell’Unione, anche in seguito all’annunciata uscita del Regno Unito e alle costanti pressioni cui è sottoposta.
Proprio in considerazione di tali dubbi, è necessario riaffermare quelli che sono i valori essenziali del progetto europeo: il rispetto reciproco, fra le persone e fra gli Stati, e la ricerca di un domani più giusto ed equilibrato. Da qui l’accento simbolico posto, nell’ambito di questa iniziativa congiunta, sulla musica, linguaggio universale in cui la diversità è ricchezza, e sui giovani, che più degli altri hanno interesse a vedere continuata l’impresa europea.
Da più di 40 anni l’Istituto Universitario Europeo e la Scuola di Musica di Fiesole rendono S. Domenico un brulicante crocevia dell’appassionato impegno di studiosi, docenti ed allievi. Pensa che la collaborazione tra le due istituzioni possa essere ulteriormente incrementata?
È vero, da oltre quaranta anni le strade dell’Istituto e della Scuola di Musica di Fiesole si sono costantemente incrociate. Tanti sono gli elementi in comune. Entrambi rappresentiamo la cultura europea, accogliamo giovani talenti provenienti da tutta Europa e portiamo avanti l’importante missione di formare i giovani cittadini del presente e futuro.
Negli anni, tanti sono i membri dell’Istituto che hanno frequentato la Scuola di Musica, sia per passione personale sia per cercare di integrare questi nostri due mondi, che hanno molto da condividere e scambiare.
Abbiamo offerto le nostre sedi per vostre rappresentazioni musicali, abbiamo beneficiato della musica di alcuni vostri giovani artisti e alcuni nostri ricercatori, nel tempo, hanno frequentato i vostri corsi di musica. Inoltre, tutte le estati ospitiamo le “prove” della vostra prestigiosa Accademia Europea del Quartetto.
Nel 2012 si è firmato un accordo con il quale noi ci impegniamo a contribuire ai costi per una borsa di studio di un giovane talento musicale e voi ci portate la vostra musica e i vostri artisti in alcune nostre occasioni commemorative importanti.
Si, penso che la nostra collaborazione possa essere ulteriormente incrementata… vediamo insieme come.