Quattro musiciste giocano con gli stereotipi del concerto classico, trasformando ed amplificando comicamente le dinamiche (e le nevrosi) tipiche di qualsiasi ensemble cameristico. The Quartetto Euphoria – di cui fa parte la nostra docente Hildegard Kuen – anima i Momenti musicali con una delle esilaranti performance che hanno reso celebre l’ensemble, da quasi vent’anni protagonista di prestigiose collaborazioni con artisti di aree diverse, a partire dalla Banda Osiris che ne promosse la costituzione, per proseguire con Max Gazzè, Stefano Bollani, Skin, il duo Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Ron, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Dario Vergassola e Justin Hayward dei Moody Blues. The Quartetto Euphoria riscuote ampi successi di critica e di pubblico, ed è stato ospite di numerosi eventi nazionali ed internazionali, come la Film Commission del Festival di Cannes 2005, il XXX Premio Tenco, le Olimpiadi di Torino 2006 e il Festival Musicultura 2011. Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive come Quelli che il calcio…, Parla con me, Che tempo che fa, Scalo 76, Zelig off e alla programmazione di Comedy Central; The Quartetto Euphoria continua a spingere i limiti della comicità femminile e i confini della musica classica oltre le prassi in modi inaspettati, improbabili e, soprattutto, con totale libertà.
Ecco cosa scrive la Banda Osiris a proposito dell’ensemble:
«Cosa ci si può aspettare da un quartetto d’archi? L’esecuzione appassionata di un programma classico? O magari il confronto con il grande repertorio, tra evoluzioni narrative e virtuosismi? Di solito è questo ciò che accade. Di solito.
Qui è la fantasia a regnare sovrana e in libertà, grande ed inaspettata, va a braccetto con il rigore. Il Quartetto Euphoria si esibisce in una cornice che solo inizialmente è quella seriosa dei concerti classici. Nulla, degli inizi misurati, lascia presagire il caos sonoro che scuoterà musiciste e partiture. Bastano pochi minuti e la confusione si sostituisce alla logica. Massimo stupore, quindi, se il quartetto si trasforma sotto i vostri occhi: gli archetti diventano oggetti di scena e gli strumenti rivelano possibilità di utilizzo impensate. E allora, a questo punto, si può ancora dire di assistere ad un concerto? Le musiciste sono reali? È burla? O verità? Noi preferiamo semplicemente pensare che la musica abbia bisogno di essere, oltre che ascoltata, vista e gustata. Tutto qui!»
In apertura musica americana per i giovanissimi allievi delle classi di arpa di Susanna Bertuccioli, di violino di Boriana Nakeva, di violoncello di Alice Gabbiani e di contrabbasso di Alessandro Giachi, in un’inusuale combinazione tra archi ed arpa: oltre a due celebri canzoni di Gershwin, i ragazzi propongono un blues dell’eclettica arpista-compositrice californiana Henson-Conant, e infine in quartetto ci offrono un brano di Jay Livingston, notissimo autore di colonne sonore che ha collaborato anche con Alfred Hitchcock.
GEORGE GERSHWIN (Brooklyn 1898 – Hollywood 1937) I’ve got rhythm
Pietro Zoppetti contrabbasso
Teresa Romoli arpa
GEORGE GERSHWIN (Brooklyn 1898 – Hollywood 1937) Fascinating rhythm
Pietro Zoppetti contrabbasso
Nora Spignoli Soria arpa
DEBORAH HENSON-CONANT (Stockton 1953) New Blues
Pietro Zoppetti contrabbasso
Aran Spignoli Soria arpa
JAY LIVINGSTON (McDonald 1915 – Los Angeles 2001) Silver bells
Sofia Rebecca Pacifici violino
Michele di Lorenzo violoncello
Aran e Nora Spignoli Soria arpe